Finalmente dopo averla tanto desiderata, eccola qui! Tra le offerte del supermercato LIDL di questa settimana, per la modica cifra di 79 Euro, ecco la mia tanto attesa macchina da cucire elettrica. E ieri, alle 9 in punto ho mandato mio marito a comprarmela. E fino a qui tutto sembrerebbe ordinaria amministrazione: ma il bello viene ora.
Devo premettere che sono figlia di una sarta e come tale, non so neppure attaccare un bottone perchè avendo la sarta in casa era superfluo essere in grado di farlo. Quando mi sono trovata nell'urgenza dell'attacco del bottone o del rammendo della tasca, e mia madre non era in zona, ovviavo con la colla nel primo caso e con la cucitrice (quella da ufficio) nell'altro. Naturalmente con tutte le conseguenze del caso: prima fra tutti l'ira funesta di mio marito che infilando le mani in tasca si pungeva regolarmente! Per ovviare a tutti questi inconvenienti, da un po' di tempo mi è presa la fregola della macchina da cucire in modo da essere autosufficiente se devo fare un orlo o una cucitura, e poi, con questa mania di creare oggettini al punto croce e imparare il patchwork, il desiderio di possedere una macchina da cucire, si è trasformato, sempre più in un'ossessione.
Però c'era una problema non indifferente! Io non ne avevo mai usata una!!! E ieri quando tornando dal lavoro ho trovato ad attendermi la mia nuova "creatura" e non essendoci mia mamma disponibile prima di sabato ad insegnarmi ad usarla, ecco che mi viene in aiuto la mia amica Nefertari. Lei ne possiede una identica ed è anche molto brava a cucire (si confeziona pure i vestiti e non si limita a lavoretti tipo gli orli!) per cui mi è sembrato ovvio chiamarla e convocarla per la sera a casa mia a farmi la prima lezione. Ecco quindi che con tanta pazienza (ma tanta davvero ce n'è voluta!!), mi fa vedere come si attacca, come si fa la spola, come si manovra il piedino e tutte le operazioni preliminari per predisporre la "Bice" (sì, ho deciso di battezzarla così!) al funzionamento. Dopo qualche tentativo a vuoto (chiamiamole partenze false!) e dopo una serie di srotolamenti di spole e "infilamenti" di fili in fessure, orifizi e occhielli di ogni tipo ecco che la "Bice" si decide ad avviarsi. La mia amica, previa lo sfilamento della scarpa, appoggia il suo delicato piedino sul pedale e wrrooooom ... ecco che sotto i miei occhi strabiliati prendono forma ricami di ogni tipo su un tessuto di recupero che Nefertari gira e volta con la stessa abilità di un torero alla corrida! Ma ecco che arriva la domanda fatidica: vuoi provare? Potevo mica rifiutarmi! E quindi vai con il battesimo del fuoco!!! Naturalmente, a piede rigorosamente scalzo (questa però Nefertari me la deve spiegare bene!!!) prendo posizione, mi sistemo, poggio con la massima delicatezza il piede sul pedale, e prima ancora di rendermente conto la "Bice" parte ad una velocità pazzesca! Ingovernabile! Mi sentivo alla guida della F430 Spider, e con un po' (ma neanche troppa fantasia) sentivo perfino il vento che mi scompigliava i capelli...una roba da brivido; e mentre l'unica cosa che mi rimane da fare e alzare 'sto benedetto piede dall' "acceleratore" vedo che Nefertari è ridotta alle lacrime dalle risate e io, dopo il primo momento di smarrimento (a motori spenti) mi associo e mi scompiscio letteralmente. Siamo andate avanti con la ridarola per un quarto d'ora, fino a che, guardando l'ora e sentendo una chiave girare nella toppa della porta di ingresso, ci siamo rese conto che mio marito, che stava rientrando allora, doveva cenare e noi avevamo ancora tutto l'ambaradan piazzato sul tavolo di cucina. Abbiamo cercato di ricomporci, ma sicuramente questo è un'episodio che finirà nel baule dei nostri ormai ultratrentennali ricordi!
Ah dimenticavo! Ma con la macchina da cucire qual'è il limite di velocità che non devo superare?????
Devo premettere che sono figlia di una sarta e come tale, non so neppure attaccare un bottone perchè avendo la sarta in casa era superfluo essere in grado di farlo. Quando mi sono trovata nell'urgenza dell'attacco del bottone o del rammendo della tasca, e mia madre non era in zona, ovviavo con la colla nel primo caso e con la cucitrice (quella da ufficio) nell'altro. Naturalmente con tutte le conseguenze del caso: prima fra tutti l'ira funesta di mio marito che infilando le mani in tasca si pungeva regolarmente! Per ovviare a tutti questi inconvenienti, da un po' di tempo mi è presa la fregola della macchina da cucire in modo da essere autosufficiente se devo fare un orlo o una cucitura, e poi, con questa mania di creare oggettini al punto croce e imparare il patchwork, il desiderio di possedere una macchina da cucire, si è trasformato, sempre più in un'ossessione.
Però c'era una problema non indifferente! Io non ne avevo mai usata una!!! E ieri quando tornando dal lavoro ho trovato ad attendermi la mia nuova "creatura" e non essendoci mia mamma disponibile prima di sabato ad insegnarmi ad usarla, ecco che mi viene in aiuto la mia amica Nefertari. Lei ne possiede una identica ed è anche molto brava a cucire (si confeziona pure i vestiti e non si limita a lavoretti tipo gli orli!) per cui mi è sembrato ovvio chiamarla e convocarla per la sera a casa mia a farmi la prima lezione. Ecco quindi che con tanta pazienza (ma tanta davvero ce n'è voluta!!), mi fa vedere come si attacca, come si fa la spola, come si manovra il piedino e tutte le operazioni preliminari per predisporre la "Bice" (sì, ho deciso di battezzarla così!) al funzionamento. Dopo qualche tentativo a vuoto (chiamiamole partenze false!) e dopo una serie di srotolamenti di spole e "infilamenti" di fili in fessure, orifizi e occhielli di ogni tipo ecco che la "Bice" si decide ad avviarsi. La mia amica, previa lo sfilamento della scarpa, appoggia il suo delicato piedino sul pedale e wrrooooom ... ecco che sotto i miei occhi strabiliati prendono forma ricami di ogni tipo su un tessuto di recupero che Nefertari gira e volta con la stessa abilità di un torero alla corrida! Ma ecco che arriva la domanda fatidica: vuoi provare? Potevo mica rifiutarmi! E quindi vai con il battesimo del fuoco!!! Naturalmente, a piede rigorosamente scalzo (questa però Nefertari me la deve spiegare bene!!!) prendo posizione, mi sistemo, poggio con la massima delicatezza il piede sul pedale, e prima ancora di rendermente conto la "Bice" parte ad una velocità pazzesca! Ingovernabile! Mi sentivo alla guida della F430 Spider, e con un po' (ma neanche troppa fantasia) sentivo perfino il vento che mi scompigliava i capelli...una roba da brivido; e mentre l'unica cosa che mi rimane da fare e alzare 'sto benedetto piede dall' "acceleratore" vedo che Nefertari è ridotta alle lacrime dalle risate e io, dopo il primo momento di smarrimento (a motori spenti) mi associo e mi scompiscio letteralmente. Siamo andate avanti con la ridarola per un quarto d'ora, fino a che, guardando l'ora e sentendo una chiave girare nella toppa della porta di ingresso, ci siamo rese conto che mio marito, che stava rientrando allora, doveva cenare e noi avevamo ancora tutto l'ambaradan piazzato sul tavolo di cucina. Abbiamo cercato di ricomporci, ma sicuramente questo è un'episodio che finirà nel baule dei nostri ormai ultratrentennali ricordi!
Ah dimenticavo! Ma con la macchina da cucire qual'è il limite di velocità che non devo superare?????
3 commenti:
Un vero spasso! Se ci pensavo, neanche troppo intensamente, mi riattaccava la stessa ridarella di ieri sera.
Temo che resterà memorabile come quella del cancello e della famosa pizza di tanti anni fa.
Dai che con la Bice farai amicizia!!
Ecco! Quanti punti hai ricamati sulle mani? ahahahahahhaha
Secondo me riuscirai a superare il muro del suono...
Senti un po', domani quando ti chiamerò per dirti che è andato tutto bene, puoi lasciare un messaggino di commento nel mio blog così tutti sapranno che non son morta? Grazie!
Poi mi farai vedere le belle cose che farai con la Bice. A proposito, avrei da fare un paio di orli... :-))))
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