mercoledì 6 ottobre 2010

Dove eravamo rimasti?

Dopo più di un mese di assenza dovuta, stavolta, non solo ad una scelta lavorativa che mi ha travolta e mi occupa in maniera intensivissima, ma anche ad una bella ricaduta in problematiche di salute dalle quali ero proprio convinta di essere immune....e invece....zac....quando meno te lo aspetti, tornano prepotentemente a colpirti approffittando del fatto che hai smesso di concentrarti su loro possibili attacchi per pensare ad altro, che in quel momento, ritieni assolutamente prioritario rispetto, anche, alla salute.
Comunque, con grande sforzo, oggi pomeriggio,visto che sono a casa dal lavoro, mi sono quasi fatta violenza...e, iniziando dal blog, vorrei cercare, per quanto possibile di riprendermi quegli spazi, se non tutti, almeno in parte, che facevano parte della mia esistenza fino ad un paio di mesi fa. Quanto meno ci provo....se poi non riesco....amen....vorrà dire che questo blog verrà abbandonato temporaneamente...per essere ripreso in tempi meno "problematici" di quello attuale.
Terminata la parte psicosociologica del post, passiamo ad altro. Vi avevo lasciate con una parte del resoconto delle mie mezze vacanze in Perigord. Io vi farei "visitare" virtualmente un altro pezzo di quel paese, perchè, e non vorrei essere troppo monotona, merita veramente.


8 luglio – Domme e navigazione in gabarre sulla Dordogna

Stamattina abbiamo optato per la visita ad una cittadina molto bella…sicuramente il borgo medievale meglio conservato della zona, a detta delle guide, e una volta visto…bisogna proprio dire che è così.
Questo paese è davvero una bomboniera: tenuto divinamente bene, mantenuto con le caratteristiche del Medio Evo, con una serie di negozietti che sono un incanto e con un mercato stupendo.
Ebbene sì…anche qui ci siamo beccati il mercato: qui voglio fare un discorso sul pane. In Francia, si sa, la baguette è un’istituzione, ma non crediate che il resto del pane sia una ciofeca. Qui si trova il pane, quasi sempre cotto nel forno a legna, tra i più buoni del pianeta. Sia il pane bianco che quello ai cereali, integrale, o con i più svariati tipi di ingredienti è davvero una delle golosità assolute di questa zona…altro che patè e foie gras!!!!
Infatti al mercato vi è un banco, che abbiamo già sperimentato nei giorni scorsi in un altro mercato, che vende questo meraviglioso pane cotto in forno a legna. Per ogni tipo di pane viene usato un legno diverso per la cottura e questo conferisce al prodotto finito un sapore e un profumo introvabili. Ovviamente anche per i dolci vale la stessa cosa: io adoro i croissants…sono buonissimi quelli senza ripieno…che si possono  sposare con gusti dolci o con il salato. A me piacciono tantissimo in versione salata con il prosciutto affumicato locale e con i formaggi che in questa zona sono innumerevoli e buonissimi. Ah…un piccolo dettaglio….10 croissants di panetteria artigianale, sempre da questo fornaio meraviglioso, costano ben….2,50 euro!!!!


Ci siamo anche regalati un ottimo caffè (è molto facile qui trovare il petit creme, un caffè ristretto con schiuma di latte buonissimo) sulla terrazza panoramica di un bel Cafè e poi ci siamo diretti verso un’area pic nic dove abbiamo mangiato.
 Dopo una breve sosta ci siamo diretti verso Beynac, dove abbiamo deciso di farci un giro sulla Gabarre. Le Gabarre sono imbarcazioni tipiche di questa zona vecchie di secoli. Come vi ho già detto la Dordogna aveva un’importanza fondamentale per la vita delle persone nei secoli scorsi: si pescava, si trasportavano i materiali, si raggiungevano i paesi limitrofi…insomma una vera e propria arteria commerciale e di trasporto attorno alla quale ruotava l’economia di queste parti.



Da questa imbarcazione, durante il tragitto, si possono ammirare diversi castelli. Due sono quelli di cui vi ho parlato nei giorni scorsi, Beynac e Castelnaud. Gli altri due sono quello di Faynac, ora residenza privata di un Californiano, che stanco della vita on the road, ha fissato la sua dimora on the river. L’altro è un castello bellissimo, non visitabile all’interno perché abitato dai proprietari, ma del quale si possono ammirare i meravigliosi giardini realizzati da un architetto che era a servizio del re di Francia Luigi 14mo. Sono giardini che danno il meglio visti di notte poiché sono state posizionate delle luci che valorizzano al massimo il loro disegno architettonico. Stiamo parlando dei famosissimi, quantomeno da queste parti, giardini di Marqueyssac. 
E ora non mi resta che salutarvi e darvi un appuntamento al buio…non so domani che si farà!

9 luglio – Chateau de Fenelon

Oggi giornata afosa da far paura…cielo poco azzurro e offuscato da quella « pannosità » tipica delle giornate in cui il tasso di umidità è particolarmente elevato. C’è di buono che questa casa è assolutamente fresca e si sta davvero bene anche nelle giornate più calde, come quella odierna e in questo giardino c’è sempre una meravigliosa brezza che invoglia a stare all’aperto nonostante il caldo.
Stamattina ce la siamo presi abbastanza comoda: non avevamo voglia di trascorrere la giornata intera fuori casa per cui abbiamo optato per questo castello vicino al paese in cui noi alloggiamo e abbiamo approfittato al termine della visita anche di fare un po’ di spesa…in modo tale che se non avessimo avuto l’estro, nel pomeriggio ce ne saremmo stati a oziare a casa.
Vi ho forse già detto che questa casa ha un meraviglioso e immenso giardino/parco che può assolutamente essere goduto in estrema libertà: si può stare stesi al sole su uno dei lettini a disposizione, oppure sdraiarsi all’ombra del bosco privato che circonda la casa e all’interno del quale è anche collocato un tavolino in ferro battuto con relative sedie posizionato nella zona barbecue, da sfruttare qualora si volesse mangiare in zona ombreggiata o farsi una bella partita a scala quaranta. Noi oggi abbiamo invece deciso sfidarci  a tennis nel prato di fronte a casa. Le sue dimensioni sono giusto quelle del campo da tennis e noi ci siamo adattati e abbiamo dato inizio ad una sfida che non aveva fine. Ogni tanto una pausa per berci un po’ di tè freddo e riposarci sui lettini, rigorosamente collocati in zona ombreggiata e poi si riprendeva a darci di racchetta. Due emeriti incapaci come noi sono riusciti pure a litigare per l’assegnazione dei punti, ma questo è nella norma…sembriamo sempre più i protagonisti di Casa Vianello.
Ma torniamo alla mattinata e vediamo di dire due parole del castello. Anche questo costruito nel Medio Evo e poi riadattato alle esigenze dei secoli successivi. Molto bello all’interno, curatissime le sale che sono visitabili e anch’esso ubicato in un punto dal quale si gode una della più belle viste della valle della Dordogna.
Purtroppo non ho potuto fare foto alle sale interne in quanto oggi sono di proprietà privata e appartengono alla famiglia che abita nel castello.
Questo castello è importante non tanto per la costruzione in se, quanto perché diede i natali ad una figura storica che ebbe la sua notorietà all’epoca in cui visse.
Si tratta di Francois de Salignac de la Mothe Fenelon. Fu un religioso che visse alla corte di Luigi XIV e fu precettore del figlio minore, diventato in seguito Duca di Borgogna. Fu uno scrittore di fama in Francia, e usava per firmare i suoi scritti lo pseudonimo di Fenelon. Viene definito un precursore della corrente filosofica degli Illuministi. 
Vi lascio con alcune foto scattate all’esterno e nei cortili del maniero.
Alla prossima, Sachertorte!