venerdì 29 febbraio 2008

Lezione di cucito

Finalmente dopo averla tanto desiderata, eccola qui! Tra le offerte del supermercato LIDL di questa settimana, per la modica cifra di 79 Euro, ecco la mia tanto attesa macchina da cucire elettrica. E ieri, alle 9 in punto ho mandato mio marito a comprarmela. E fino a qui tutto sembrerebbe ordinaria amministrazione: ma il bello viene ora.
Devo premettere che sono figlia di una sarta e come tale, non so neppure attaccare un bottone perchè avendo la sarta in casa era superfluo essere in grado di farlo. Quando mi sono trovata nell'urgenza dell'attacco del bottone o del rammendo della tasca, e mia madre non era in zona, ovviavo con la colla nel primo caso e con la cucitrice (quella da ufficio) nell'altro. Naturalmente con tutte le conseguenze del caso: prima fra tutti l'ira funesta di mio marito che infilando le mani in tasca si pungeva regolarmente! Per ovviare a tutti questi inconvenienti, da un po' di tempo mi è presa la fregola della macchina da cucire in modo da essere autosufficiente se devo fare un orlo o una cucitura, e poi, con questa mania di creare oggettini al punto croce e imparare il patchwork, il desiderio di possedere una macchina da cucire, si è trasformato, sempre più in un'ossessione.
Però c'era una problema non indifferente! Io non ne avevo mai usata una!!! E ieri quando tornando dal lavoro ho trovato ad attendermi la mia nuova "creatura" e non essendoci mia mamma disponibile prima di sabato ad insegnarmi ad usarla, ecco che mi viene in aiuto la mia amica Nefertari. Lei ne possiede una identica ed è anche molto brava a cucire (si confeziona pure i vestiti e non si limita a lavoretti tipo gli orli!) per cui mi è sembrato ovvio chiamarla e convocarla per la sera a casa mia a farmi la prima lezione. Ecco quindi che con tanta pazienza (ma tanta davvero ce n'è voluta!!), mi fa vedere come si attacca, come si fa la spola, come si manovra il piedino e tutte le operazioni preliminari per predisporre la "Bice" (sì, ho deciso di battezzarla così!) al funzionamento. Dopo qualche tentativo a vuoto (chiamiamole partenze false!) e dopo una serie di srotolamenti di spole e "infilamenti" di fili in fessure, orifizi e occhielli di ogni tipo ecco che la "Bice" si decide ad avviarsi. La mia amica, previa lo sfilamento della scarpa, appoggia il suo delicato piedino sul pedale e wrrooooom ... ecco che sotto i miei occhi strabiliati prendono forma ricami di ogni tipo su un tessuto di recupero che Nefertari gira e volta con la stessa abilità di un torero alla corrida! Ma ecco che arriva la domanda fatidica: vuoi provare? Potevo mica rifiutarmi! E quindi vai con il battesimo del fuoco!!! Naturalmente, a piede rigorosamente scalzo (questa però Nefertari me la deve spiegare bene!!!) prendo posizione, mi sistemo, poggio con la massima delicatezza il piede sul pedale, e prima ancora di rendermente conto la "Bice" parte ad una velocità pazzesca! Ingovernabile! Mi sentivo alla guida della F430 Spider, e con un po' (ma neanche troppa fantasia) sentivo perfino il vento che mi scompigliava i capelli...una roba da brivido; e mentre l'unica cosa che mi rimane da fare e alzare 'sto benedetto piede dall' "acceleratore" vedo che Nefertari è ridotta alle lacrime dalle risate e io, dopo il primo momento di smarrimento (a motori spenti) mi associo e mi scompiscio letteralmente. Siamo andate avanti con la ridarola per un quarto d'ora, fino a che, guardando l'ora e sentendo una chiave girare nella toppa della porta di ingresso, ci siamo rese conto che mio marito, che stava rientrando allora, doveva cenare e noi avevamo ancora tutto l'ambaradan piazzato sul tavolo di cucina. Abbiamo cercato di ricomporci, ma sicuramente questo è un'episodio che finirà nel baule dei nostri ormai ultratrentennali ricordi!
Ah dimenticavo! Ma con la macchina da cucire qual'è il limite di velocità che non devo superare?????

mercoledì 27 febbraio 2008

Happy Birthday!







Aiuto! Grave dimenticanza! Stavo facendo finire la giornata senza ricordarmi del compleanno di Martino! Oggi compie ben 2 anni e mi sembra giusto ricordarlo qui. E quindi mi sembra il minimo postare alcune foto che ripercorrono il suo cammino insieme a noi! Miaoooooo!

martedì 26 febbraio 2008

Se stasera sono qui....




...è per omaggiare una figura della musica italiana che ha lasciato un segno indelebile, se non nei cuori, nella memoria di noi tutti. E' la settimana del Festival di Sanremo e, francamente, la cosa non mi emoziona nè mi turba più di tanto, ma a me, e penso anche a molte persone, ogni anno ritorna alla mente in questo periodo la tragedia di Luigi Tenco.
Ho avuto la fortuna di conoscere Luigi, anche se non personalmente, oltre che attraverso le parole di mia madre (che ha frequentato con lui una parte delle scuole elementari), tramite i racconti della persona al mondo che lo ha sicuramente amato di più: sua mamma Teresa.
Ricordo che io ero bambina e trascorrevo da mia nonna le vacanze estive a Ricaldone. Mia nonna abitava nello stesso palazzo dove viveva mamma Teresa e ricordo che molto spesso al pomeriggio e nelle sere d'estate trascorrevamo tante ore insieme. Questa donna era di una dolcezza quasi disarmante quando parlava di Luigi, quel figlio adorato che con quel colpo di rivoltella ha posto fine non solo alla propria esistenza, ma anche a quella di sua madre. Quel ragazzo così introverso, dagli occhi malinconici, in cui solo sua madre sapeva leggere; quel ragazzo che ha sicuramente riservato i momenti migliori della propria esistenza proprio al lei, a sua mamma. Mi piace molto ricordare gli aneddoti che mamma Teresa ci raccontava mentre ci preparava la cioccolata o il thè con i biscotti per fare merenda (era la ricompensa insieme ai "soldini per il gelato" perchè io e mio cugino le facevamo le commissioni) e le sue parole mi ritornano alla mente ora come se tutto questo fosse successo ieri. Mi viene tanta rabbia quando sento che questo o quel giornalista vuole dare la propria interpretazione a quella tragedia; quando vengono a galla particolari di vita a distanza di più di 40 anni che vogliono dirottare le ragioni di questa grande disgrazia verso questa o quella versione! Penso che per rendergli omaggio veramente sarebbe sufficiente ricordarlo per i testi meravigliosi che ci ha regalato; credo che a Luigi e a sua madre non avrebbe fatto piacere tutto questo clamore postumo che serve solo ad alimentare i dubbi e la curiosità di chi ha conosciuto solo il lato professionale di questo grande artista. Ricordo questa madre, i suoi occhi sempre umidi e identici a quelli del figlio, che parlava e ricordava il suo ragazzo con lo stesso identico dolore che leggi negli occhi di tutte le madri che vivono un lutto così terribile e ringrazio di aver potuto conoscere e apprezzare l'uomo Tenco, e successivamente anche l'artista, grazie a questi racconti di vita domestica che questa grande donna ha saputo donarmi. Per me è dolce pensare che da molti anni ormai, sono insieme nella loro bellissima "isola in collina", in un mondo fatto di veri amici e sono certa che le poesie in musica di Luigi culleranno il sonno degli Angeli.
Ciao Luigi, ciao mamma Teresa.

lunedì 25 febbraio 2008

Profumo di Provenza






A dicembre 2006 sono stata in Provenza. E' stato amore a prima vista. Mi piacciono i colori, i profumi, quel che di così elegantemente e prepotentemente mediterraneo che respiri in ogni dove quando ti trovi da quelle parti. Amo quelle infinite distese di piante di lavanda così ordinatamente collocate che disegnano ad arte quei dolci pendii; amo quel colore di fuoco che veste le rocce al tramonto; amo quei paesi arroccati che sembrano usciti da un presepe di un artista napoletano; amo quella cucina così ricca di sapori; amo quelle stoffe che colorano i banchi degli ambulanti dei mercati; insomma amo la Provenza. Anche se dicembre non è sicuramente il mese ottimale per visitarla, in quanto i campi di lavanda non sono fioriti e non danno quel colpo d'occhio che siamo soliti vedere nei cataloghi dei tour operators, devo dire che in me ha lasciato comunque un segno incancellabile. Ho fatto incetta di lavanda essiccata e tessuti tipici, ceramiche ed erbe aromatiche, oli aromatizzati e vasetti di tapenade, libri di ricette e trecce d'aglio. Mi sembra quindi giusto concludere questo post con la ricetta che ho cucinato ieri, e con la foto dei miei souvenirs di Provenza.
CARCIOFI "A LA BARIGOULE"
8 carciofi violetti, una cipolla, una carota, 2 spicchi d'aglio, prezzemolo, 2 fette di pane casalingo raffermo, vino bianco secco, olio d'oliva, sale e pepe q.b.

Mondare i carciofi privandoli dei gambi e spuntandoli: premerli leggermenre capovolti sul piano di lavoro per aprirli un poco. Tritare aglio e prezzemolo con la mollica del pane. Mondare cipolla e carota: tritarle fini e distribuirli in una pirofila da forno con 4 cucchiai di olio. Disporre i carciofi in piedi, cospargerli con il trito con la mollica, condire ciascuno con un filo di olio, sale e pepe. Versare un bicchiere di vino e coprire la pirofila. Mettere in forno a 140° per circa un'ora.

sabato 23 febbraio 2008

Shopping...I love you!!!




Da qualche giorno, girando a destra e a manca in rete per curiosare tra i blog di chi come me ama le attività creative, mi frullava in testa l'idea di andare in cerca di un po' di materiale con cui creare qualcosa di nuovo...di preciso non sapevo ancora che cosa...ma qualcosa dovevo trovare!
Così poichè avevo bisogno di un po' di tessuto per confezionare una tenda, ho deciso di cogliere al volo l'occasione per andare a caccia di materie prime.
Non avevo voglia di affrontare il traffico che al sabato si trova sistematicamente in centro, così ho fatto poche centinaia di metri e mi sono avventurata alla scoperta di "Le robe di Gloria", un esercizio che, per la verità, mi incuriosiva da un po', ma non avevo ben capito se era un negozio o solo un laboratorio di confezioni. La vetrina con la varietà di prodotti esposti e il gusto estetico con cui la titolare li presenta ne fanno veramente un ambiente unico che non passa inosservato. Ma il dubbio permaneva: negozio o laboratorio? Svelato l'arcano: tutt'e due! Sissignori, è un meraviglioso negozio con annesso laboratorio. E' un negozio direi unico nel suo genere, per lo meno in questa città, è l'albero della cuccagna di chi ama creare: stoffe per il patchwork, nastri, pizzi, feltri, tessuti di ogni genere, lane di tutti i tipi e colore, bottoni di ogni misura, foggia e tinta, insomma di tutto e di più. E in più, oltre alla competenza della titolare che dà suggerimenti in merito all'utilizzo dei prodotti, per chi non ha troppa manualità, c'è la possibilità di vedere realizzare dalle abili mani di Gloria tutti i nostri desideri! E non finisce qui! Chi volesse perfezionarsi tecnicamente può comunque partecipare ai corsi che sistematicamente vengono organizzati. Inoltre vi è la possibilità, per chi desiderasse acquistare online, di accedere tramite il sito http://www.robedigloria.it/, (che a detta della titolare è in fase di perfezionamento, ma a me sembra già perfetto così), a questo pozzo di San Patrizio delle le arti creative. Per la cronaca io ho comprato nastri, merletti, bottoni, feltro, e mi sono ripromessa di ritornarci spesso, anche se non ho bisogno nulla di specifico, perchè sono sicura che a casa a mani vuote non torno!!!

venerdì 22 febbraio 2008

La felicità


Stamattina in ufficio si è parlato delle poesie di Trilussa.

A me la mente è corsa immediatamente a quando frequentavo la scuola elementare, praticamente l'altro giorno (!!!), e la maestra ci aveva fatto studiare a memoria questa poesia:


Felicità

C'è un ape che si posa

su un bottone

di rosa:

lo succhia

se ne va..

Tutto sommato,

la felicità è

una piccola cosa.


La trovo dolcissima e mi sembra un bel modo per augurare un sereno week - end!

mercoledì 20 febbraio 2008

Aria di primavera...aria di cerimonie







Con l'incipiente arrivo della primavera, si inizia inevitabilmente a sentire profumo di matrimoni, comunioni, cresime e sacramenti vari. Tutti in movimento per i preparativi e l'organizzazione di questi eventi. Anche se non direttamente coinvolta mi piace questa frenesia che si crea quando ci si deve arrabbattare (!?!?) tra la scelta delle bomboniere e quant'altro, ma soprattutto adoro coloro che approfittano di queste grandi occasioni per dare sfogo alla propria creatività. Io quando mi sono sposata ho fatto così, e devo dire molto francamente, che il risultato ottenuto mi ha dato grande soddisfazione. Ho "creato" il modello del vestito, mi sono occupata personalmente dell'addobbo della saletta comunale in cui è avvenuta la cerimonia dando un tocco natalizio (era il 9 dicembre 2006) con ciclamini bianchi, nastrini di tulle bianco e dorati e rami di pino e, anche le bomboniere, ho deciso di confezionarle io. Le ho create cercando di imprimere un tocco personalizzato (la famosa anima del post precedente) a qualcosa da donare agli altri in un giorno per me tanto importante.



Devo premettere che il mio matrimonio è stato all'insegna della più assoluta semplicità, anche perchè avveniva dopo circa un ventennio di convivenza, e soprattutto perchè volevo che quel giorno fosse il NOSTRO GIORNO! Infatti, ci siamo sposati in un paesino di poche anime a qualche chilometro dalla città in cui abitiamo proprio per far sì che anche l'atmosfera che si respirava fosse, almeno per noi, la più intima possibile. Rivivo, scrivendo queste righe, le emozioni che provavo ogni volta che ricamavo un sacchettino (tutti rigorosamente uno diverso dall'altro) o di quando dovevo scegliere il soggetto da ricamare. E ogni tanto vado a riguardarmi quelle che di proposito ho confezionato in più, per potermele gelosamente conservare, provando ogni volta, e forse anche un po' stupidamente, gli stessi sentimenti di allora. Per questo ho deciso di condividere, anche se solo virtualmente, con coloro che lo vorranno, un pizzico di quelle sensazioni pubblicando (anche magari a titolo di suggerimento per chi si troverà impegolato in comunioni, matrimoni e annessi e connessi vari!) le fotografie di quei sacchettini che, scusate l'immodestia, mi inorgogliscono tanto!

lunedì 18 febbraio 2008

Ancora xxx





Adoro la biancheria in genere. Se poi riesco a personalizzarla con qualche ricamo mi piace ancora di più. Questa è una coppia di asciugamani che ho ricamato recentemente con le iniziali di mio marito e le mie. Mi piace personalizzare oggetti di uso quotidiano con qualcosa di creativo realizzato da me. Mi sento un po' come Geppetto quando ha creato Pinocchio: è vero che era un burattino di legno, ma con l'amore, l'entusiasmo e la passione è riuscito a dargli anche un'anima. Ecco, credo che un ricamo, un pizzo o qualsivoglia decorazione aggiunta ad oggetti anche banali, non solo li abbelliscono, ma donano loro anche un po' dell'anima di chi li crea. O mi sbaglio?

domenica 17 febbraio 2008

Tanti auguri Marty!



Oggi è il 17 febbraio. Ecchissenefrega direte voi! Eh no! Oggi è un giorno importante per chi, come la sottoscritta, ama i gatti. Infatti oggi è la Festa del Gatto. Per cui a casa mia si festeggia Martino. Martino è un micio che è entrato a far parte della mia vita in un momento in cui avevo seri problemi di salute, e con la sua presenza è riuscito a distogliere i pensieri balordi, per fare spazio a momenti di assoluto divertimento che lui riusciva a procurare con la sua vivacità. A distanza di due anni i problemi si sono più o meno risolti, ma lui continua a monopolizzare l'attenzione perchè, pur crescendo ha mantenuto la simpatia e la goffaggine di quando era cucciolo. E' un gatto particolare: non miagola, o meglio, miagola solo quando è arrabbiatissimo! In condizioni di normalità emette un borbottio simile al verso delle tortore. E' il suo modo di comunicare; infatti questo suono è differente a seconda di quello che ci vuole comunicare: se vuole mangiare ha una certa intonazione, se vuole uscire ne ha un'altra, se vuole le coccole un'altra ancora. Sembra incredibile come gli animali riescano a entrare a fare parte della nostra esistenza nostro malgrado. Ormai in casa mia Martino è considerato facente parte a tutti gli effetti della nostra famiglia. Le sue esigenze sono importanti quanto le nostre e, il bello, è che tutto questo "sacrificio" non ci pesa minimamente. Per cui alla luce di cotanta importanza, non si può ignorare questo 17 febbraio e non ci si può assolutamente esimere dal festeggiare questo "uragano peloso" che, inconsapevolmente, ci dona tanta felicità.

sabato 16 febbraio 2008

Come la chiamo?


Come la chiamo? No, tranquilli! Non aspetto bambini, nè sono in fase di avere cucciolate di animali. Mi sto riferendo alla mia casa. Dovete sapere che un po' di anni fa ho acquistato una di quelle targhette di metallo dipinte a mano da attaccare sul cancello o sul portoncino di ingresso delle abitazioni. Mi piaceva il soggetto, che nella fattispecie rappresentava un gattone dormiente, e non ho avuto esitazioni: doveva essere mia. Peccato che l'artigiano che la vendeva era impaziente di imprimere a fuoco il testo su quella benedetta targa ed io non avevo la minima idea di che nome suggerirgli. Scrivere i nostri nomi era troppo banale; chiamarla Villa Pinco Pallo o Casa Vattelapesca mi sembrava troppo pomposo e il tizio, tanto che io mi scervellavo a pensare, dava segni di impazienza sempre più tangibili e il suo piedino si muoveva sempre più nervosamente. Ecco che finalmente, folgorata sulla via di Damasco, conio il tanto agognato nome. Penso: la casa è rosa, all'ingresso ci sono due enormi vasi di oleandri: altro non posso fare che battezzarla "L'oleandra". Sì un nome semplice, che sicuramente nessuno bisserà, perchè è troppo originale, troppo unico: a chi potrebbe venire in mente di chiamare una dimora "L'oleandra"?

Ebbene...il plagio mi aspettava dietro l'angolo...e il "plagiatore" (si chiama così vero chi scopiazza a tradimento?) era nientepopodimenoche lui...il bello dei belli...il supersexy medico di ER...il superfico per eccellenza...sì....proprio lui...proprio quello a cui hai pensato tu...lui...quello che senza Martini non festeggia nulla...lui...George Clooney!!!!

Ma vi sembra possibile? Questo arriva bell'e fresco da Hollywood e si compra una villetta sul lago di Como e pensa bene di chiamarla come casa mia? Ma chi si crede di essere? Sistematicamente, ogni volta che arriva in Italia si fa immortalare su quella barchetta che lo scarica di fronte a casa (anche comprare una casa con tutta quell'acqua intorno...sai che umida dev'essere?) ed ecco che si parla dell'arrivo di Clooney all'Oleandra! Ora io non sono così meschina da intentargli una causa di plagio, ma mi piacerebbe scrivergli per fargli sapere che anch'io vivo all'Oleandra e che sicuramente casa mia è meno umida della sua!!!

Però, sapere che della mia Oleandra, l'unica, l'originale, dovesse esistere una brutta copia sul lago di Como mi bruciava tantissimo...allora ho ovviato all'inconveniente! L'anno scorso ho sradicato gli oleandri che da anni abbellivano la maison (anche perchè ultimamente erano malridotti, ma questo George non lo deve sapere mai!!!) e ho piantato al loro posto dei bellissimi cespugli di profumatissima lavanda. E l'estetica non ne ha risentito; il problema sta nel fatto che ho dovuto togliere la targhetta col nome, che ormai non ci azzeccava più una cippalippa, e ora devo sostituirla con una nuova. E che nome mettiamo? potrò mica chiamare la mia dimora "Lavanda"? Eppoi magari come sottotitolo "approvata dai migliori ginecologi italiani"!!!!???!! No! Ne pas possible!!! Per cui chiedo aiuto e lancio un appello in rete affidandomi fiduciosa a chi ha più fantasia di me per dare un nome originale e possibilmente inconsueto al fine di evitare altri scopiazzamenti da parte di questi sempliciotti di americani!!! Ma proprio George Clooney dovevo trovarmi sulla mia strada????

venerdì 15 febbraio 2008

Crocette...che passione!


Queste sono alcune delle mie creazioni a punto croce. Non sono di recentissima fattura, poichè in questi mesi invernali ho preferito dedicarmi ad altri lavori manuali tipo la maglia e il decoupage. Ora, con l'arrivo imminente della primavera, mi è ritornata la voglia di crocettare e di cimentarmi nella creazione di qualcosa di nuovo. In attesa di finire i lavori in corso, posto la fotografia dei cuscini che fanno bella mostra sul divano del mio soggiorno. A me piace molto l'effetto cromatico che creano in questo angolo della mia casa. Scusate l'immodestia, ma come ben si sa....ogni scarrafone è bello a mamma sua!!!

giovedì 14 febbraio 2008

Per te


Mi sembra incredibile. Sono passati ben 23 anni da quel nostro timido primo incontro. Ricordi? Avevamo paura di dare una piega troppo seria alla nostra storia e la vivevamo un po' alla giornata, dicendo che sarebbe stato bello finchè sarebbe durato. Una storia un po' bohemienne fatta di poche lire e tanto amore. Due incoscienti che, innamorati persi, vivevamo la nostra storia di nascosto perchè tanto non sarebbe durata neanche il tempo di un'estate! Troppi i problemi, troppi i pregiudizi della gente, troppe le chiacchiere! Quanta cattiveria intorno a noi due in quei lontani anni! Quanti amici spariti dalla circolazione! Quante porte sbattute sul muso da chi aveva paura di schierarsi! Ricordi quella nostra prima vacanza insieme? Che fuga rocambolesca! E quel giorno che mi hai presentata a tua madre? E quando, sfinita da quella vita clandestina, ho deciso di dare ufficialità al nostro amore? Che momenti!!! Sembra ieri! E sono passati tutti questi anni. Mi sembra incredibile che quella storia in cui noi eravamo i primi a non credere, sia ancora in piedi; come allora; più forte e intensa di allora! E oggi, a distanza di tutto questo tempo, mi sorprendi ancora donandomi in modo timido, quasi pudico il tuo pensiero per questo San Valentino che io avevo quasi dimenticato! Tu, la mia roccia, il mio rifugio mi sembri persino fragile in questa circostanza e mi commuovi con il tuo gesto d'amore! Forse non ho mai ringraziato abbastanza il destino di averci fatto incontrare e mi piace farlo oggi, in questo giorno speciale in cui non ho neppure pensato di farti un regalo; oggi ti dico grazie, un grazie sincero per tutto l'amore che mi hai donato, un grazie per il tuo modo a volte burbero di starmi appresso, grazie per la tua presenza silenziosa e non opprimente, grazie per avermi fatto comprendere che spesso il silenzio vale molto più di tanti discorsi, grazie per questi anni di vita comune in cui le difficoltà anzichè separarci ci hanno ancora più unito, grazie per quello che sei stato, che sei e che sarai negli anni a venire.




L'amore non dà nulla fuorché sé stesso,


e non coglie nulla se non da sé stesso.


L'amore non possiede,


né vorrebbe essere posseduto


poiché l'amore basta all'amore.




Kahlil Gibran

martedì 12 febbraio 2008

SANTO SUBITO!!!



Oggi a pranzo ho disgraziatamente acceso la tv mentre c'era il telegiornale. Non l'avessi mai fatto. Sono riuscita a rovinarmi la giornata e a compromettere la digestione. Tra le tante notizie, una mi ha colpito più delle altre. E dico colpito non tanto per dire! Dico colpito perchè è come se mi avessero dato un cazzottone nella bocca dello stomaco! La notizia enfaticamente riportata dal giornalista e seguita da un'intervista esclusiva al protagonista, suonava più o meno così: "Il grande campione mondiale ha sanato la propria posizione debitoria con il fisco italiano versando all'Erario 35 (leggasi trentacinque) milioni di Euro contro i 112 (leggasi centododici) che avrebbe dovuto pagare. Sconto praticato all'incirca il 70% (leggasi settanta per cento). Ora: che ci vogliano prendere tutti quanti per i fondelli propinandoci notizie di questo genere, è un dato ormai certo e non ci si stupisce nemmeno più di tanto, ma che un telegiornale nazionale ritenga di dover quasi ossequiarsi nei confronti di VIP evasori fiscali totali solo perchè anzichè pagare quanto dovuto, patteggiano e pagano solo il 30% delle tasse mi sembra davvero troppo! In un paese in cui tutti i giornali riportano che c'è stato un crollo delle vendite del pane per i rincari degli ultimi tempi, non possono dirci che il poverino ha sanato la sua posizione nei confronti del Fisco pagando ben 35 milioni di Euro, quando ne avrebbe dovuti versare almeno 3 volte tanto! In un paese in cui la maggior parte delle famiglie deve vivere con 1300 Euro al mese, con che diritto ci dicono cose del genere? In un paese in cui se superi i 15.000 Euro annui lordi di reddito da lavoro dipendente, ti tolgono alla fonte più di un quarto di quanto guadagni, non sembra un paradosso osannare chi le tasse le paga in minima parte? Ma forse sono io che non capisco; sì, sicuramente sono io che ho frainteso! Anzi spero che da domani mi aumentino anche il latte e la benzina; e magari il mese prossimo anche la bolletta della luce e del gas! E perchè no? Che rincari pure il bollo auto e l'ICI! E magari anche l'assicurazione e la tassa sui rifiuti! Poverino! Lui rischia la vita; altro che i minatori della Sardegna! Lui è costantemente in pericolo! Mica come chi lavora su un'impalcatura a 20 metri da terra per 1.000 Euro al mese! Eppoi ricco com'è rischia pure di essere rapito! Ma vuoi mettere? Io a tutto questo non avevo proprio pensato! Che lingua biforcuta che sono! Che donna maligna! Come potrò mai farmi perdonare per questi cattivi pensieri? Sì...forse una cosa potrei farla...sì, farò così...lancio una pubblica petizione: facciamo in modo che il nostro grande eroe sia fatto


SANTO SUBITO!!!

lunedì 11 febbraio 2008

Torta della Foresta Nera

Voglio postarvi la ricetta della torta che a casa mia è la più amata. E' un po' laboriosa, ma credetemi è buonissima. Si tratta della famosissima Schwarzwaldischekirschentorte (giuro: non è uno scioglilingua!) ovvero Torta di ciliegie della Foresta Nera. Noi l'abbiamo scoperta durante uno dei nostri numerosi viaggi in Germania e a Friburgo abbiamo avuto il piacere di assaggiare la migliore in assoluto. Io la consiglio per San Valentino e visto che ormai ci siamo ecco la ricetta:
Ingredienti:
1 pan di spagna al cioccolato;(per chi ha poco tempo va benissimo l'impasto della torta al Cacao Buitoni che si trova nei banchi frigo di tutti i supermercati). In ogni caso è meglio cucinare la torta il giorno prima perchè si riesce a tagliare con meno difficoltà.
2 confezioni di panna da montare (anche quella vegetale può andare bene, ma non è la stessa cosa);
Liquore Maraschino;
1 vasetto di marmellata di amarene o marasche o ciliegie;
1 vaso di amarene sciroppate Fabbri;
1 tavoletta di cioccolato fondente.
Procedimento:
Tagliare in due dischi il pan di spagna. Bagnare il disco inferiore con una soluzione di maraschino e succo delle amarene sciroppate; distribuirvi un generoso strato di marmellata e coprire con uno strato di panna montata fermissima alto circa 2 cm. Coprire con l'altro disco di pan di spagna avendo cura di rivolgere verso l'alto la parte tagliata. Bagnare con la solita soluzione di Maraschino e succo delle amarene e coprire solo con la panna montata che dovrà essere distribuita anche intorno al bordo della torta. Anche questo strato deve essere alto circa 2 cm. Fare con il sac a poche qualche decorazione a ciuffetti e inserire su ogni ciuffetto una amarena sciroppata ben asciugata del suo liquido. Grattuggiare un po' di cioccolato fondente e distribuirlo uniformemente in superficie.

sabato 9 febbraio 2008

Tu chiamale se vuoi...emozioni!


Sono lì, seduta su quello scoglio scaldato da un sole quasi impossibile per il mese di febbraio. Davanti a me la tavola piatta e iridescente che mi porta a divagare con i pensieri. La risacca che alternativamente cancella i ricordi brutti per portare a galla quelli più dolci. E' quasi una catarsi sentirsi cullare da quel dolce fruscio. Chiudo gli occhi; torno bambina, gioco con i cuginetti sotto la guardia vigile di nonni e genitori; non faccio castelli di sabbia ma cucino con le formine vigilata attentamente dalla nonna che mi istruisce su come devo sistemare i "budini" di sabbia; sono un po' più grandicella e vedo quel ragazzino con i brufoli e gli occhiali da secchione che mi filava l'anno scorso: si è trasformato in uno splendido cigno...mannaggia a 'mmè potevo dargli un po' più di corda la scorsa estate!!!; mi confido con la mia amica e chiedo come mai ho sempre quel mal di stomaco e non ho mai fame...sarai innamorata?; mi riscaldo al falò sulla spiaggia dopo che ho avuto il battesimo del primo bagno di mezzanotte e cerco di ricordare la sensazione di quell'abbraccio avvolgente che anzichè scaldarmi mi fa venire i brividi; piango al ricordo di quell'amico che non potrò mai più rivedere perchè un destino bastardo ha deciso di portarselo via a vent'anni; sorrido al pensiero di quel giorno che anzichè andare a dare l'esame di statistica all'università ho preferito andare alla spiaggia di Boccadasse a mangiare la focaccia con le cipolle con l'amore della mia vita; mi commuovo se penso a mio marito che per farmi uscire dal "nero profondo" cercava di distrarmi portandomi tutte le domeniche al "mio" mare...ti farà bene, ti aiuterà...vedrai ce la farai!; rido a crepapelle pensando alla battaglia dei gavettoni di quel ferragosto; sono felice al pensiero che domani ricordando oggi sarò serena!

A come Amicizia




Da qualche parte ho letto che questa è la settimana dell'amicizia. Ho pensato che queste poche righe diano una chiara idea di come concepisco io questo grande sentimento e ho voluto condividerle con chi passa da queste parti. Buon fine settimana a tutti.

L'amico

Non camminare davanti a me,
potrei non seguirti;
non camminare dietro di me,
non saprei dove condurti;
cammina al mio fianco e saremo sempre amici.

Anonimo cinese.

mercoledì 6 febbraio 2008

Pelo e contropelo


Stamani in ufficio si discuteva con le colleghe di quanto sia dispendioso sia in termini di tempo che di danaro ricorrere all'estetista per la ceretta: diciamocelo chiaro quante di noi possono fare a meno di questa tortura con l'avvicinarsi della primavera? Si, esistono metodi alternativi tipo il rasoio o la crema, ma nel primo caso dopo due giorni se il tuo gentil consorte in vena di tenerezza azzarda ad accarezzarti il polpaccio si ritrova urticato come se toccasse un campo di carciofi, e, nella seconda ipotesi l'odore di uova marce regna in casa per non meno di un paio di giorni e hai voglia a darla ad intendere che non è puzza, ma profumo!!!


Così nel disquisire su un argomento di cotanta rilevanza sociale...ecco che improvvisamente a qualcuno viene in mente di creare un prototipo innovativo e rivoluzionario per estirpare peli superflui alla radice: il pantacollant con all'interno la miracolosa cera liberatrice!!!


Consterebbe di un pantacollant monouso di materiale plastico al cui interno si trova spalmato un generoso quantitativo di cera depilatoria a freddo. Si indossa rapidamente e, con il calore del corpo la cera raggiunge la temperatura efficace per lo sradicamento. Si lascia agire un paio di minuti e, se si ha fretta, ci si dà una phonata al massimo del calore e poi, naturalmente con l'intervento di qualche amica collaborativa, (d'altronde le amiche a che servono???) ci si fa sfilare in un sol colpo secco il miracoloso mutandone! Vuoi mettere l'efficacia di un così rivoluzionario metodo di depilazione? Altro che laser, ultraqui e ultralà...quello che ci vuole è il mutandone! Certo il colpo deve essere secco e deciso e, se lo fosse troppo, e l'amica ricevesse da voi un calcione nel mento mentre fa la manovra...ecchessarà mai?!? Gli amici veri non badano a queste cose e poi di prototipo trattasi, con calma potrà essere migliorato! Anche chi ha inventato l'aereoplano le prime volte avrà ben fallito...poi col tempo....

Immaginate le vostre gambe, gli inguini e quant'altro come saranno con un solo e unico SSSTRAP! E se la cosa funzionasse, e sicuramente sarà così (!!!!!) nulla vieta di estendere la produzione anche ad uno scafandro con le stesse identiche caratteristiche per i casi più disperati! Voi che ne dite?

lunedì 4 febbraio 2008

Ricettina


Ecco una ricettina per un dolce che io adoro: gli Strauben (anche in cucina viene fuori la mia tirolesite acuta!!). Sono dolci tipici dell'Austria e dell'Alto Adige che io ho sperimentato con successo. Non sono le solite frittelle di Carnevale e in casa mia, in molte occasioni, hanno sostituito la cena domenicale in ogni periodo dell'anno.

Ingredienti:


300 gr. di farina bianca (meglio quella per pane); 3 uova; 1 bicchiere di latte; un po' di panna liquida; 1 bicchierino di grappa; sale; un pizzichino di lievito vanigliato; zucchero al velo per guarnire

Formare una pastella omogenea con farina, sale, latte e panna (circa una tazzina) e infine il lievito (può essere sostituito anche da un pizzico di bicarbonato di sodio); aggiungere delicatamente le uova e la grappa. Scaldare una generosa quantità di olio in una padella con i bordi un po' alti e far cadere l'impasto da un imbuto formando dei disegni a spirale. Friggere da entrambi i lati e scolare poi su carta assorbente. Prima di servire spolverare con zucchero al velo. Io li servo con una ciotolina di composta di mirtilli rossi (qui da noi è quasi introvabile e si può optare per una marmellata di frutti rossi) o marmellata di arance e panna montata.

Sono ottime anche per un brunch festivo accompagnate da un thè aromatizzato all'arancia e cannella oppure con il classico cappuccino.

domenica 3 febbraio 2008

Il buongiorno non si vede dal mattino


Avete presente quelle giornate in cui come apri la finestra al mattino appena alzata capisci subito come saranno? Ecco oggi è una di quelle giornate lì. Tempo grigio, non piove, ma è come se; la lavatrice carica...l'attacco o non l'attacco...no tanto non asciuga niente; cosa cucino? Boh! Tempo da polenta! No, meglio il polpettone con la verdura....e oggi pomeriggio?...stirerò: ne ho un metro cubo!!! Puff...che bel programma!!!! Ma ecco in agguato la lampadina della salvezza che improvvisamente si accende! Massì che ho un bel po' di oggettini da decoupare! Eppoi non c'eran pure quei coprivasetti da crocettare? Si...dai...vedrai che la giornata la raddrizziamo! Mettiamoci all'opera...attrezziamoci per bene e iniziamo...prima mano di vernice di base sul vassoio di legno e aspettiamo che asciughi; intanto Martino che gira intorno nella speranza di poter infilare le zampe sull'opera in compimento...pussa via...e nell'attesa vediamo cosa possiamo ricamare su questi coprivasetti: stiamo sul generico così li utilizziamo sia per le conserve dolci che le salate...ok! Deciso! Facciamo....no, non lo sveliamo ancora...un po' di suspense non guasta...nel mentre mettiamoci all'opera per la seconda fase del vassoio e ritagliamo i tovaglioli: meglio metterli al centro o a corona? Lo scopriremo decoupando! Ok...perfetto, mi piace proprio!...Bene...aspettiamo che asciughi...intanto vai col punto croce: ah, per la cronaca, ricameremo dei fiori,...ma che ore sono? Aiuto le 19.30! La cena, la doccia, un po' di Internet e hoplà a letto! Ma non doveva essere una giornata noiosa?

sabato 2 febbraio 2008

Il Carnevale


Sembra di aver appena riposto gli addobbi natalizi e siamo già a Carnevale!

Personalmente è una ricorrenza che non ho mai particolarmente amato neanche quando ero bambina: il timore di essere bersaglio di qualche fialetta puzzolente o di assalti di schiume varie ha sempre frenato il desiderio di vivere spensieratamente quella che di fatto dovrebbe essere la festa più allegra del calendario. Il fatto poi, che ai miei tempi, a Carnevale si andasse pure a scuola non contribuiva certamente a considerare il Martedì grasso un giorno di festa! Ora, però, nell'età, ahimè, più matura i ricordi che riaffiorano sono quelli legati ai profumi, ai sapori delle merende che erano d'obbligo il giorno di Carnevale e a cui per nessuna ragione al mondo si poteva rinunciare: e il bello è che, oggi ricordando quelle fantastiche frittelle cha la nonna Pina ci preparava, anche il Carnevale riveste un ruolo di grande importanza nella mia personale stanza dei bei ricordi. Era bellissimo vedere la nonna che buttava nell'olio bollente una nocina di impasto che magicamente si gonfiava, e altrettanto inspiegabilmente quando prendeva colore da un lato, si rigirava da sola senza l'intervento di mano alcuna, sempre galleggiando nel prezioso liquido caldo. E quando l'occhio esperto della cuoca riteneva fosse il momento giusto...ecco che si pescavano le grosse pepite dorate per metterle a riposare sulla "carta gialla" in modo che l'olio in eccesso venisse assorbito, per poi essere tuffate nel piatto fondo a fare un bagno di zucchero. Ed io lì, a guardare quell'operazione, incantata da tanta magia, ad aspettare di prendere la mia frittella, incurante del fatto che bollente com'era avrei potuto scottarmi! Mi sembrava impossibile che qualcun altro all'infuori di mia nonna avrebbe potuto realizzare dei capolavori come quelli! Invece, nei giorni scorsi, rovistando in alcune scatole di latta in cui ci conservi di tutto un po': dai bottoni, alla ricetta del ratafià, ho trovato un foglietto di carta ingiallito dal tempo su cui, con mano non troppo ferma, qualcuno scrisse la ricetta di queste meravigliose frittelle e, non resistendo alla tentazione di aspettare il Martedì grasso ho deciso mettermi subito all'opera: risultato eccellente! Mille complimenti da parte di chi ha assaggiato, tanta soddisfazione per me, ma anche tanta malinconia e nostalgia di un tempo che non mi può essere restituito...certo è che il Carnevale da quest'anno è per me una ricorrenza bellissima!

venerdì 1 febbraio 2008

Habemus blog

E' fatta! Dopo mille ripensamenti e rinvii, ho deciso di creare il mio piccolo spazio virtuale. Ed ecco che il mio pout pourrì ha fatto la sua apparizione in rete.

Il mio intento è quello di dare vita ad uno spazio fatto di tante cose che seppur banali, messe tutte assieme creano quella che è la quotidianità. Questo non vuole essere uno spazio in cui si filosofeggi o ci si arrovelli il cervello in elucubrazioni mentali troppo complicate; vuole semplicemente essere un luogo di incontro di coloro che amano le cose semplici come la cucina, un buon bicchiere di vino gustato in compagnia, una chiacchierata davanti al camino o un consiglio chiesto ad un'amica per realizzare un retro perfetto in un ricamo al punto croce.


Per cui alla luce di tutte queste "grandiose" aspettative, se permettete mi voglio fare, di cuore, i migliori auguri per un buon inizio di avventura.