martedì 26 febbraio 2008

Se stasera sono qui....




...è per omaggiare una figura della musica italiana che ha lasciato un segno indelebile, se non nei cuori, nella memoria di noi tutti. E' la settimana del Festival di Sanremo e, francamente, la cosa non mi emoziona nè mi turba più di tanto, ma a me, e penso anche a molte persone, ogni anno ritorna alla mente in questo periodo la tragedia di Luigi Tenco.
Ho avuto la fortuna di conoscere Luigi, anche se non personalmente, oltre che attraverso le parole di mia madre (che ha frequentato con lui una parte delle scuole elementari), tramite i racconti della persona al mondo che lo ha sicuramente amato di più: sua mamma Teresa.
Ricordo che io ero bambina e trascorrevo da mia nonna le vacanze estive a Ricaldone. Mia nonna abitava nello stesso palazzo dove viveva mamma Teresa e ricordo che molto spesso al pomeriggio e nelle sere d'estate trascorrevamo tante ore insieme. Questa donna era di una dolcezza quasi disarmante quando parlava di Luigi, quel figlio adorato che con quel colpo di rivoltella ha posto fine non solo alla propria esistenza, ma anche a quella di sua madre. Quel ragazzo così introverso, dagli occhi malinconici, in cui solo sua madre sapeva leggere; quel ragazzo che ha sicuramente riservato i momenti migliori della propria esistenza proprio al lei, a sua mamma. Mi piace molto ricordare gli aneddoti che mamma Teresa ci raccontava mentre ci preparava la cioccolata o il thè con i biscotti per fare merenda (era la ricompensa insieme ai "soldini per il gelato" perchè io e mio cugino le facevamo le commissioni) e le sue parole mi ritornano alla mente ora come se tutto questo fosse successo ieri. Mi viene tanta rabbia quando sento che questo o quel giornalista vuole dare la propria interpretazione a quella tragedia; quando vengono a galla particolari di vita a distanza di più di 40 anni che vogliono dirottare le ragioni di questa grande disgrazia verso questa o quella versione! Penso che per rendergli omaggio veramente sarebbe sufficiente ricordarlo per i testi meravigliosi che ci ha regalato; credo che a Luigi e a sua madre non avrebbe fatto piacere tutto questo clamore postumo che serve solo ad alimentare i dubbi e la curiosità di chi ha conosciuto solo il lato professionale di questo grande artista. Ricordo questa madre, i suoi occhi sempre umidi e identici a quelli del figlio, che parlava e ricordava il suo ragazzo con lo stesso identico dolore che leggi negli occhi di tutte le madri che vivono un lutto così terribile e ringrazio di aver potuto conoscere e apprezzare l'uomo Tenco, e successivamente anche l'artista, grazie a questi racconti di vita domestica che questa grande donna ha saputo donarmi. Per me è dolce pensare che da molti anni ormai, sono insieme nella loro bellissima "isola in collina", in un mondo fatto di veri amici e sono certa che le poesie in musica di Luigi culleranno il sonno degli Angeli.
Ciao Luigi, ciao mamma Teresa.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande post!!! Davvero molto bello, prima di tutto perchè dedicato ad una grande persona, e poi perchè "raccontato" da un punto di vista che sembra "intimo". Bravissima! :-)

Nefertari ha detto...

Non so come, ma mi sembrava di rileggere un testo conosciuto...
Brava!

Monica ha detto...

Credo che Luigi fosse un'anima solitaria un uomo che aveva tanto da dire con la sua musica,per me che ho vissuto la sua storia soltanto attraverso la tv ha sempre avuto un fascino particolare e una sensazione che al di là delle parole dei giornalisti ci fosse tanto di più,leggendoti ho avuto conferma di questo grazie per averlo ricordato in questo modo...
baci
monica

Anonimo ha detto...

Sono entrato, una volta, in quel cortile. Scambiai poche parole con una persona che si mostrò molto ospitale.
Mi avrebbe preparato un caffé e fatto passare in casa. Ma la mia ritrosia e la paura di recare disturbo ebbero la meglio.
E' una storia di quasi 20 anni fa. Non la dimenticherò mai perché è durata il tempo di un bellissimo ricordo.
Condivido il senso del tuo post e spesso mi chiedo se, anche io, a Luigi, non sto forse dedicando troppo clamore.

Marm ha detto...

Grazie per avermi fatto leggere questo post.
Nella mia classe eravamo tutte convinte che la canzone di Tenco avrebbe vinto il festival quell'anno. Ma anche allora le case discografiche reggevano le fila... La mattina dopo in molte ci siamo vestite di nero ed classe abbiamo pianto per il dolore e la rabbia. I professori sono stati inspiegabilmente attenti ai nostri sentimenti.
Ecco il motivo per cui non seguo più la manifestazione. Se una canzone vale emergerà successivamente...
Grazie ancora, Buona notte. Donatella